Risanamento cemento armato

Capita spesso di vedere balconi o pilastri in cemento armato, con la parte superficiale del calcestruzzo mancante e il ferro di armatura a vista. Quando il cemento armato si deteriora, è bene rivolgersi a una ditta specializzata che sappia individuare le cause del problema e risolverle. Nella maggior parte dei casi, sono l’azione del tempo e l’aggressione degli agenti atmosferici (pioggia, gelo- disgelo, anidride carbonica, ecc.) a minare il cemento e a provocarne la carbonatazione.In pratica, la sua funzione protettiva diminuisce, rendendo le armature, che si trovano al suo interno, più facilmente attaccabili dagli agenti aggressivi presenti nell’atmosfera, che penetrano nella struttura e ossidano il ferro. La formazione della ruggine provoca un aumento di volume che porta alla rottura del cemento “copriferro” e al suo successivo distacco. Per ripristinarlo in maniera duratura è fondamentale individuare, di volta in volta, qual è l’origine del deterioramento, risanare eventuali falle nell’impermeabilizzazione, trattare il ferro con prodotti protettivi e antiossidanti e ricostruire le parti mancanti scegliendo materiali ad alte prestazioni, per evitare che il problema si ripresenti dopo qualche tempo.

Le strutture  vanno ripristinate in modo corretto e gli elementi in calcestruzzo vanno trattati con materiali appropriati, dotati di elevata alcalinità, buona impermeabilità e resistenza alla carbonatazione, per proteggere adeguatamente le armature. Ecco perché i nostri professionisti si avvalgono solo di malte, resine e additivi, realizzati dalle migliori aziende specializzate nel settore, individuando quelli più idonei a ogni specifica esigenza.

  • Lavaggio e idro pulizia delle totali superfici con uso di idonea attrezzatura elettromeccanica a lancia con ugelli a testata rotante.
  • Lavorazione migliorativa consigliata, molto protettiva anche se normalmente non prevista.
    Fornitura e posa, a rullo e/o a spruzzo di impregnante protettivo migrante CO2 resistente inibitore di corrosione a profonda penetrazione. Una o più passate a rullo e/o spruzzo con consumi previsti di circa 0,4/0,6 kg/mq.
  • Esecuzione di passivazione delle armature metalliche portate a vista a mezzo di fornitura e posa di prodotto CO2 resistente bicomponente (cemento-resina), applicato a due mani successive, prima sui ferri d’armo precedentemente puliti da aggressivi e ruggine, e successivamente a tutta la superficie delle zone di riparazione localizzata.
  • Ricostruzione volumetrica delle aree mancanti o demolite perché ammalorate a mezzo di fornitura e posa di malta fibrorinforzata a basso modulo elastico o bicomponente cementizio-resinosa, in spessore e modalità come da necessità da ricostruzione, a una o due mani come da necessità applicative e consumi richiesti.
    L’applicazione specifica di uno o più singoli prodotti deriva dalle esigenze di lavoro, dagli spessori di riporto necessari e dalla tecnica d’utilizzo necessaria localmente per eseguire al meglio le lavorazioni previste che a volte necessitano anche di ausilio d’uso di casseri.
    Specifichiamo che tutti i prodotti elencati e d’uso sono protettivi agli agenti atmosferici e aggressivi e d’uso specifico per la protezione del calcestruzzo in genere.
  • Esecuzione di protezione generale delle superfici a mezzo di fornitura e posa a tutta superficie in c.a. di rasanti (cementizio-resinoso), CO2 resistenti o bicomponenti, applicati a spatola metallica e lavorati con finitura a frattazzo spugna “a civile fine”, a una o più passate a seconda delle condizioni del fondo e/o del grado di finitura superficiale da ottenere.
    E’ comunque da prevedersi, nelle zone ove esistente la superficie del calcestruzzo ruvida del tipo “a bocciarda”, l’esecuzione di minimo due passate di rasante in modo da ottenere una superficie finale omogenea e uniforme.
  • Fornitura e posa di rivestimento finale elastomerico colorato CO2 resistente, applicato a due mani, previa applicazione di idoneo primer ancorante, applicato a rullo e/o spruzzo a seconda delle esigenze di cantiere e/o nel rispetto delle aree limitrofe alle zone d’intervento.

SISTEMI PER L’EVACUAZIONE DELLE ACQUE METEORICHE

Il complesso dei condotti e dei relativi elementi complementari utilizzati per lo smaltimento delle acque meteoriche da una copertura, all’esterno e all’interno degli edifici, fissi o passanti attraverso la struttura dell’edificio compresi i collettori di scarico al di sotto dell’edificio, fino al punto di raccordo al collettore di scarico interrato adiacente all’edificio.

  • Canale di gronda: profilo sagomato posto esternamente all’edificio e sorretto da staffe metalliche atto a raccogliere le acque meteoriche provenienti dalle falde.
  • Compluvio o conversa: elemento sagomato che assicura la raccolta dell’acqua lungo la linea di conversa.
  • Scossalina: profilo sagomato impiegato per completare le linee di bordo delle coperture e atto a impedire la tracimazione delle acque meteoriche all’esterno della linea laterale di falda.
  • Pluviale: elemento tubolare raccordato a un canale di gronda per convogliare le acque meteoriche dal canale di gronda verso il sistema di drenaggio o verso la fognatura.
  • Spanditoio: elemento avente la funzione di disperdere sui tetti e terrazze l’acqua proveniente da sopralzi.
  • Deviatore: elemento che permette il recupero, anche parziale, dell’acqua piovana per usi particolari, per esempio per irrigazione.
  • Gocciolatoio: elemento inserito sul pluviale immediatamente prima del gomito a rientrare nel muro. impedisce le infiltrazioni dell’acqua che eventualmente scorre esternamente al pluviale.
  • Bocchettone: elemento di raccordo tra il pluviale e il canale di gronda.